Analisi delle quote di mercato nel settore automotive elettrico

Negli ultimi anni, la crescita del settore automotive elettrico ha assunto un ritmo sempre più sostenuto, trasformando radicalmente l’industria automobilistica e ridefinendo le priorità di consumatori, governi e costruttori. Le vendite globali di veicoli elettrici (EV) hanno raggiunto quasi 14 milioni di unità nel 2023, con una penetrazione del 18% sul totale delle immatricolazioni, secondo quanto riportato dall’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA). Questa crescita non è solo il frutto della curiosità del consumatore verso tecnologie innovative, ma rispecchia una tendenza più profonda legata alla transizione ecologica, agli obiettivi di decarbonizzazione e a un sistema di incentivi pubblici sempre più strutturato e globale.
Le quote di mercato nel comparto EV diventano così un indicatore cruciale per comprendere non solo chi sta vincendo la sfida commerciale, ma anche quali modelli industriali, scelte tecnologiche e strategie di posizionamento si stanno rivelando più efficaci. In un contesto in cui le normative sulle emissioni si fanno più stringenti e i consumatori sono sempre più attenti alla sostenibilità, monitorare l’evoluzione delle market share consente di cogliere segnali strategici per anticipare le mosse dei concorrenti e individuare nuove opportunità. A livello globale, governi e costruttori stanno investendo in modo massiccio per incentivare l’elettrificazione, agendo sia sulla domanda (attraverso incentivi all’acquisto, agevolazioni fiscali e accesso agevolato alle infrastrutture) sia sull’offerta (con normative sulle emissioni, piani di transizione industriale e obblighi di produzione). In questo contesto, le quote di mercato fungono da cartina al tornasole per misurare l’efficacia di queste politiche, e diventano sempre più un indicatore della competitività tecnologica e organizzativa delle case automobilistiche.
Principali player e quote attuali a livello globale e UE
Tesla si conferma, anche nel 2023, il leader globale nel mercato delle auto elettriche, grazie a una gamma ben riconoscibile, a un brand fortissimo e a un modello di distribuzione diretto che ha rivoluzionato il settore. La casa americana ha saputo capitalizzare la sua reputazione da innovatore early-mover, costruendo attorno ai propri veicoli un vero e proprio ecosistema fatto di software proprietari, rete di ricarica dedicata e aggiornamenti da remoto. Tuttavia, la concorrenza è sempre più agguerrita. La cinese BYD ha superato Tesla nel numero di unità vendute nell’ultimo trimestre dell’anno, beneficiando di una gamma più ampia, prezzi più competitivi e una filiera produttiva verticale, in grado di ridurre i costi e i tempi di consegna. BYD rappresenta un caso emblematico di come l’industria cinese stia rapidamente scalando la catena del valore, passando da assemblatori a innovatori globali.
In Europa, il quadro è più frammentato. Volkswagen guida le immatricolazioni EV nel Vecchio Continente, con i modelli ID.3 e ID.4 che rappresentano le punte di diamante della sua strategia elettrica. Renault continua a presidiare il segmento delle compatte cittadine, grazie al successo di Zoe e alle nuove proposte su piattaforma AmpR Small. Stellantis cresce soprattutto attraverso il marchio Fiat e la 500e, molto apprezzata in Italia e in altri mercati urbani. Anche marchi emergenti come MG (di proprietà cinese) stanno guadagnando spazio grazie a un posizionamento aggressivo, che combina tecnologia a prezzi accessibili.
Le dinamiche delle quote di mercato raccontano anche storie di riposizionamento: alcune case automobilistiche storiche stanno perdendo terreno per aver sottovalutato l’elettrico in fase iniziale, mentre altri brand più giovani stanno approfittando del momento per conquistare spazio e reputazione. È il caso, ad esempio, di NIO e XPeng, che stanno puntando su innovazione digitale e servizi connessi come leve di differenziazione.
Analisi per segmento: city car, SUV, premium e commerciali
Il comportamento d’acquisto nel mondo EV è fortemente segmentato e riflette una varietà di esigenze, stili di vita e disponibilità economiche. Le city car elettriche, come la Dacia Spring o la Fiat 500e, continuano a essere tra le più vendute in Europa grazie a un prezzo d’ingresso più accessibile e all’idoneità per un utilizzo prevalentemente urbano. Questi modelli coprono un bisogno molto chiaro: sostenibilità a misura di città, semplicità d’uso e costi contenuti, ideali per famiglie, giovani e per chi cerca una seconda auto. In questo segmento, anche la Renault Twingo Electric e la Citroën ë-C3 stanno raccogliendo un buon consenso.
Nel segmento SUV, la concorrenza è feroce. Modelli come la Tesla Model Y, la Hyundai Kona EV e la Volkswagen ID.4 si contendono la leadership in un mercato che richiede più autonomia, spazio e prestazioni. Il SUV elettrico rappresenta oggi una delle categorie più dinamiche, perché intercetta le esigenze di famiglie, professionisti e anche di flotte aziendali. Inoltre, molte case stanno proponendo varianti SUV dei loro modelli tradizionali, ampliando l’offerta e intercettando nuovi segmenti di clientela, come dimostra il successo della Skoda Enyaq o della Ford Mustang Mach-E.
Nel segmento premium, Tesla continua a essere il riferimento, ma deve fronteggiare la crescita di BMW, Mercedes e Audi, che stanno elettrificando in modo consistente la propria offerta, mantenendo standard elevati su finiture, comfort e dotazioni tecnologiche. Veicoli come la Mercedes EQE o l’Audi Q8 e-tron offrono esperienze di guida sempre più sofisticate, puntando su design, silenziosità e tecnologia. I veicoli commerciali elettrici, infine, sono ancora una nicchia ma in rapida evoluzione, spinta dalla logistica urbana, dalla consegna last mile e dalle politiche di emissioni zero nei centri cittadini. Modelli come il Ford E-Transit o il Renault Kangoo E-Tech rispondono a queste nuove esigenze operative.
Fattori che influenzano le quote di mercato
Le quote di mercato non dipendono solo dalla qualità del veicolo. Prezzo, autonomia, disponibilità di colonnine di ricarica, reputazione del marchio e capacità di comunicare con efficacia la propria proposta di valore sono tutti elementi determinanti. Il prezzo, in particolare, resta una barriera: anche con gli incentivi, molti consumatori faticano a giustificare l’acquisto rispetto a modelli termici più economici. Per questo motivo, l’accesso al credito e le formule di noleggio a lungo termine stanno diventando strumenti fondamentali per favorire l’adozione.
L’autonomia rappresenta ancora un fattore psicologico decisivo, soprattutto in paesi dove l’infrastruttura di ricarica è poco capillare. A tal proposito, la crescita della rete pubblica e privata è una delle condizioni necessarie per un aumento stabile della penetrazione EV. In Italia, ad esempio, il numero di colonnine è in crescita ma ancora lontano dai livelli di paesi più avanzati come la Norvegia o i Paesi Bassi. La brand awareness gioca un ruolo fondamentale, specialmente nei mercati maturi, dove il consumatore sceglie spesso per fiducia, affidabilità percepita e coerenza del messaggio, elementi che si costruiscono nel tempo e non solo con la pubblicità.
Anche la catena di fornitura è sotto pressione: la produzione delle batterie, la disponibilità di materie prime critiche come litio e cobalto, e le capacità logistiche dei costruttori incidono in modo diretto sulla disponibilità dei modelli e sui tempi di consegna, fattori che influenzano le vendite e, quindi, le quote di mercato. Il reshoring delle produzioni e la nascita di gigafactory in Europa sono risposte concrete a queste sfide, volte a garantire maggiore indipendenza e stabilità dell’offerta.
Previsioni di evoluzione del mercato elettrico
Guardando al futuro, le previsioni sono chiare: entro il 2030, secondo BloombergNEF, il 60% delle auto nuove vendute in Europa sarà elettrico. Questo scenario è supportato da una combinazione di fattori: maturazione della tecnologia, calo dei costi, evoluzione normativa e una crescente coscienza ambientale. Tuttavia, la competizione si farà ancora più serrata, con l’ingresso di nuovi attori, soprattutto asiatici, e la progressiva elettrificazione delle gamme da parte di tutti i principali produttori. Anche i governi avranno un ruolo cruciale, soprattutto nella gestione degli incentivi e nell’adeguamento delle infrastrutture urbane e autostradali.
Le case automobilistiche stanno già riposizionando la loro offerta per intercettare questa trasformazione. Alcune stanno convertendo interi stabilimenti alla produzione EV, altre stanno investendo in joint venture per le batterie, mentre altre ancora puntano sulla personalizzazione e sulla connettività per differenziarsi. Il risultato sarà un mercato più fluido, in cui le quote di mercato diventeranno sempre più un termometro della capacità di innovare, ascoltare i bisogni reali e saperli trasformare in proposte concrete e accessibili. In questo contesto, anche i modelli di business cambieranno: il concetto di proprietà potrebbe lasciare spazio a formule di abbonamento, car sharing e servizi integrati.
In questo scenario, chi saprà unire efficienza, visione e adattabilità potrà non solo difendere, ma anche conquistare nuove fette di un mercato destinato a diventare il cuore pulsante della mobilità del futuro. Il settore è in pieno fermento, e le quote di mercato saranno, sempre più, lo specchio delle scelte coraggiose e della capacità di pensare fuori dagli schemi.